In questi giorni Firenze è più bella, primeggia nel mondo non solo per i suoi incomparabili capolavori artistici dispersi nei secoli e concentrati in una di dimensione cittadina e museale a misura umana, ma anche per il contributo morale e sociale nella diffusione delle dichiarazioni mondiali dei diritti umani che dovrebbero tutelare i bambini di tutto il mondo.
In cartellone all’Istituto degli Innocenti una mostra fotografica con foto dell’infanzia italiana dall’800 ad oggi tratte dall’archivio Alinari che si intitola “Cammina cammina“ dove le foto di bambini scattate in un arco di 150 anni da famosi fotografi ci fanno ripercorrere il lungo cammino dell’infanzia verso il riconoscimento dei loro diritti. In perfetta sinergia Giobbe Covatta va in scena fino al 4 Dicembre al Teatro Puccini con un testo teatrale “Varichina e melanina” con l’intento di fare conoscere la disperata condizione dell’infanzia africana.
L’obbiettivo di Giobbe Covatta,oltre che grande artista, testimonial dell’AMREF ( fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca), è quello di fare ridere ed informare la gente di una situazione insostenibile di milioni di nostri fratelli che vivono a poche ore di aereo dal nostro mondo opulento. E’ qui che nasce la sinergia tra la mostra fotografica “ Cammina cammina” e questo lavoro teatrale ; l’infanzia in molte parti del mondo ha raggiunto gli obbiettivi sanciti dalla Convenzione ONU del 1989, è ora che la comunità mondiale faccia uno sforzo epocale per sanare una situazione del Terzo Mondo che svilisce anche i successi del Primo Mondo.
Lo spettacolo di Giobbe Covatta è un curioso esilarante e drammatico viaggio dove il mondo dei ricchi osserva il mondo dei poveri e viceversa,svelando molti inganni che il mondo ricco compie sulle spalle del mondo povero ; affronta inoltre temi scottanti come quello della fame,della sete,dell’AIDS che affliggono in particolare il continente africano.
Nel finale vengono proiettate delle foto di bambini africani, struggenti, che ci stimolano un senso di colpa,e contemporaneamente il comico napoletano legge con voce grave e profonda le dichiarazioni dei diritti umani, ratificate da 190 paesi del mondo che dovrebbero tutelare l’infanzia.
A questo punto si capisce cosa vuole dire “riso amaro“.
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